Da più di vent'anni organizzo e conduco eventi di formazione esperenziale.
La formazione outdoor, conosciuta anche come training outdoor, è una metodologia di apprendimento che si svolge all’esterno, lontano dai tradizionali luoghi di lavoro. Il principale punto di forza della formazione outdoor è il “Learning by Doing” ossia l’apprendere facendo. Questo processo didattico si avvale di esercitazioni pratiche da svolgere all’aria aperta, a contatto diretto con la natura, lontano sia fisicamente che psicologicamente dalla realtà aziendale quotidiana. La formazione outdoor permette di migliorare e sviluppare i comportamenti organizzativi mediante un apprendimento esperienziale tipico di questa tipologia di formazione Uno dei principali obiettivi della formazione outdoor è quello di far uscire le persone dalla loro zona di comfort e dai tradizionali schemi psicologici soliti per affrontare le piccole o grandi sfide in un ambiente diverso. Mettere il team davanti a nuove sfide, in contesti nuovi, permette di sviluppare capacità inattese o fino ad ora sconosciute.
Attraverso la formazione outdoor si spingono i partecipanti a basarsi sulle proprie risorse e capacità personali, con l’attivazione di determinate dinamiche relazionali di gruppo volte al raggiungimento di obiettivi individuali o condivisi. Il grande coinvolgimento fisico, emotivo e cognitivo permette di velocizzare il processo di formazione. Allo svolgimento di ogni attività, che non deve essere vista come un’attività ludica quanto piuttosto una situazione problematica di vita reale, segue un momento di rielaborazione. Questo processo di analisi può essere considerato come un vero e proprio debriefing che può durare anche per molto tempo. Questi momenti di doing e di rielaborazione permettono di riflettere e rielaborare i comportamenti ed i propri schemi psicologici e di raggiungere degli specifici obiettivi formativi:
Durante lo svolgimento delle attività si creano delle nuove sinergie di gruppo ed individuali;
La attività di formazione permettono di incrementare la fiducia in sé stessi e nei confronti del gruppo, uno spirito di iniziativa e di autonomia;
La necessità di fronteggiare delle sfide e gli ostacoli che si interpongono con il raggiungimento degli obiettivi sviluppano forti competenze di leadership e di responsabilità;
Il gruppo diventa più coeso e solidale, si sviluppano le capacità di ascolto dell’altro e di comunicazione e si rafforza il senso di importanza dell’altro;
Si ha un incremento di quella che Daniel Goleman definiva “intelligenza emotiva”, ossia una particolare sfaccettatura dell’intelligenza che permette di comprendere, gestire e riconoscere in modo costruttivo e consapevole le emozioni degli altri e di sé stessi.